Informazioni su Giancarlo Frigieri

uno che suona la chitarra e canta

ITALO STA AL CALDO

Mercato domenicale di Novellara. Stand di cd e vinili. Arriva un tipo che oggi aveva l’ardire di indossare soltanto un maglioncino e dei bermuda, con scarpe da ginnastica. Avevo freddo io per lui. Il tipo guarda un poco di vinili e quello che gestisce lo stand (che ha l’aria di conoscerlo) ad un certo punto ironizza sul vestiario leggero. DOpo che hanno scambiato un paio di battute gli dice che “Oggi qui c’è freddo. Comunque a Mancasale (zona di Reggio Emilia, ndr) c’è CALDINO, han detto”.

E il tipo” Chi? Lo scrittore?”

Certe volte vorrei avere un registratore, perché poi pensate che me le inventi io. Magari avessi ‘sto talento.

Rome wasn’t built in a day

Venerdi sera in pizzeria, per prendere due pizze da asporto.

Un signore prima di me sta parlando con il pizzaiolo. L’argomento in questione, come tutti i giorni in questo periodo, è quello de “LA CRISI”. Parlano del più e del meno e ognuno ha la sua ricetta su come farla finire, sempre con metodi drastici e tagli furiosi. Ovviamente che non vadano a gravare sulle categorie alle quali appartengono gli interlocutori.

Comunque, mentre parlano del più e del meno, il pizzaiolo dice “E comunque questa situazione qui c’era già ai tempi di Roma”. Il cliente, che non stava ascoltando ma voleva solo sfogarsi, prosegue a parlare per suo conto. Allora il pizzaiolo (che fa la pizza migliore del nostro paese, secondo me) torna a ripetere che “comunque questa situazione qui c’era già ai tempi di Roma”.

Il cliente si ferma un secondo e chiede “Roma antica?”

Il pizzaiolo lo guarda come si guarda un alieno, poi gli dice “Si…l’impero romano” con una punta di incredulità.

Esco di corsa dalla pizzeria perché non riesco a non scoppiare a ridere. Il giorno che la scienza riuscirà a ricreare il laboratorio il frutto di quella sinapsi, il prezzo di ogni droga finora conosciutà crollerà inesorabilmente.

Le colpe dei padri

Sabato mattina, vado in un negozio di dischi e spulcio qui e là in cerca di qualcosa di interessante. Un’occhiata alle novità, poi l’immancabile sguardo ai vinili nuovi e ai tanti vinili che sono lì da tempo immemore. Carrellata agli italiani, guardatina al jazz e al reggae. Mano a mano rapida memorizzazione di uno o due cd per settore, pensando a cose che potrei comprare. Chiacchiere con il proprietario e poi setacciata classica alle offerte. Nel frattempo entra un tipo, avrà trentacinque anni. Con un bambino che avrà 4 anni che immagino essere suo figlio.

“Cos’hai di nuovo di musica house?”
“Tante cose. Tipo?”
“Ma non so. Da tenere in macchina.”
“Ah. Guarda, ti faccio sentire una roba…senti qui”

Il negoziante prende un doppio cd compilation del quale mi sfugge il nome e mette su un pezzo. Parte una cassa classica house e un pezzo impersonale di quelli che senti in un qualsiasi negozio di abbigliamento. Il cliente scuote la testa, ritmicamente. Il tutto dura circa 4 secondi e poi:

“Senti? Questo è bello, veh?! Senti, va via dritto, batte bene…”
“Si, si…la prendo. Quant’è?”
“TRENTOTTO EURO” (Porca puttana!!!, ndr)

Il cliente si rivolge al bambino e gli dice “Eh, Tommaso? (Il nome l’ho inventato, ndr) La prendiamo che così l’ascoltiamo in macchina quando andiamo dalla nonna?” Il figlio, che intanto si sta guardando intorno e sta girando tra la miriade di colori sparatigli addosso dai tanti scaffali di vinile, annuisce senza aver la minima idea di cosa il padre abbia detto e non degnandolo di uno sguardo.

Il padre, contento come una pasqua, caccia fuori trentotto euro per quel doppio digipack pieno di merda e poi torna in macchina insieme al figlio.

Non so cosa pensare. Compro “Big World” di Joe Jackson, che avevo già in vinile ma ormai è rovinatissimo e me ne vado a casa, a dormire. Il prossimo che mi chiede lo sconto quando mi compra un disco dopo un concerto si becca una roncolata.

I Radiohead, il costo dei biglietti, la barista e le cassette.

C’è un bar a Veggia di Casalgrande (RE), davanti al negozio di dischi “Mondo Musica” dove, nell’estate del 2003, andavo spesso a fare colazione all’alba della domenica o del sabato mattina, prima di svenire nel mio letto dopo una notte di bagordi in giro per locali. Era la mia prima estate da single dopo 8 anni (e sarebbe stata anche l’ultima, ma mica lo sapevo ancora) ed essere l’ultimo della compagnia che andava a letto era diventata un’abitudine. Una volta, mentre facevo colazione, andava una cassetta con “Knives out” dei Radiohead. Finito il pezzo la barista ha girato lato ed è partita “Bulletproof”, che forse è la mia canzone preferita loro. Era una raccolta su cassetta (Fatevi spiegare da un vecchio). Mentre prendevo il mio cappuccino e la pasta, chiesi alla barista “Ti piacciono i Radiohead?”. La domanda era retorica. La ragazza rispose ovviamente di si. A quel punto le chiesi “Ci vai a Ferrara?”. I Radiohead facevano due concerti a Ferrara con i Low di spalla e io non vedevo l’ora. Si, lo so….un gancio banale, ma quando sei single impari che la vergogna e la timidezza ogni tanto puoi tranquillamente metterle a dormire che non succede niente di grave, se non esageri.

La barista rispose “No. Non ci vado ai concerti. Mai”.

Ok, potrebbe essere stato un buon modo di dire “Sparisci, sgorbio”. Però in tutta onestà credo di no. Chiesi come mai e lei rispose che “Ai concerti c’è sempre un sacco di gente maleducata che urla, spintona, parla e fa casino. Non si riesce mai a sentire chi suona. Basta. Non ci vado più. Preferisco sentirli qui in bar o in camera mia. La musica parte e io mi faccio il mio viaggio, sono a posto così”.

“Tipa strana” pensai.

A Ferrara i Low non riuscii a sentirli, dal chiacchiericcio che c’era. I Radiohead non riuscii a godermeli perché ogni volta che c’era un pezzo lento assistivo a persone che ad un metro dalle mie orecchie si chiamavano a venti metri di distanza, oppure telefonavano parlando di puttanate. Ripensai alla “tipa strana”.

Ripenso a quella barista (della quale non ricordo assolutamente nome, lineamenti e nulla di nulla) ogni volta che vado ad un concerto rock dove scopro che ci sono persone disposte a spendere soldi, a volte anche tanti, per entrare in uno stanzone o in un’arena e chiacchierare del più e del meno senza ascoltare una nota e senza farla ascoltare a chi ha speso soldi per farlo. Tipi strani e anche un po’ teste di cazzo, penso. L’ultima volta è stato questo sabato. 30 euro buttati nel cesso per (non) sentire i Fleet Foxes. 30 io e 30 mia moglie, più la benzina e l’autostrada. Ci pagavamo la luce, giusto per dirne una.

Le discussioni sull’eventualità o meno di spendere cento euro per i Radiohead sono oziose, per quel che mi riguarda. Però magari oggi quella barista potrebbe aver avuto voglia di togliersi uno sfizio e averli spesi per andarsi a vedere un concerto nel quale ripone grandi aspettative. E se non sono i Radiohead, sarà un’altra band. E i soldi del biglietto saranno il frutto di caffettiere prese in mano a temperature folli che ti lasciano i calli sulle dita, di ganci stupidi da clienti disperati alle 4 di mattina, di vecchi maleducati che ti urlano di portargli il bicchiere di rosso e ti squadrano da capo a piedi radiografandoti con gli occhi mentre guardano il posticipo di serie B.

Quando siete ad un concerto, fate in modo che non si penta di averli spesi.

L’onda d’urto della Giovane Italia

Oggi alle ore 12:45 terrò una intervista telefonica con Jean Luc Stote sulle frequenze dell’emittente bresciana Radio Onda D’urto. Le frequenze le trovate qui. Si parlerà de “I sonnambuli” e di altre cose che verranno, chiacchierando.

Stasera invece suono alla “Giovane Italia”, che è un bel circolo di Parma, che col nome che ha viene spesso scambiato per quello che non è, ed è un peccato.

8 Dicembre – Lennon Day a Castelnuovo Rangone

L’otto dicembre, presumibilmente al pomeriggio, ma non lo so ancora di preciso, sarò al Parco Lennon di Castelnuovo Rangone (MO). Si celebrerà il compianto beatle nell’ambito di una giornata celebrativa condotta da Marco Moser, documentatissimo programmatore radiofonico di Krock. Per l’occasione faremo qualche chiacchiera su Lennon assieme al Moser ed eseguirò qualche brano dal suo repertorio (di Lennon, non di Moser). Il mio, di repertorio, per un giorno del genere, ritengo possa tranquillamente aspettare. Non ci avete capito niente, vero?

Speciale Novembre

STASERA, 10 Novembre, sono in diretta su Krock dalle 19 alle 21. www.krock.it per ascoltarla in Streaming, per vedere le frequenze, eccetera eccetera eccetera.

DOMANI, 11 Novembre, suono al CORALLO di Scandiano (RE). Il fatto che sia S.Martino e quindi vi venga voglia di castagne e che faccia caldo (l’estate di S.Martino) non vi esime dal presentarvi in massa. Lo stesso per la stupidata del 11/11/11 alle ore 11.11 p.m e altre cose del genere. SIATECI. Un uomo solo sul palco, contro un locale intero.

SABATO 12 Novembre, suono a TORINO, al Circolo Arci Bazura. Con me anche Andrea D’Agostino e le letture dal suo “Mi mangiassero i Grilli”, ad aprire la serata. Zona San Salvario, il quartiere dei cantautori torinesi o almeno così dicono.

VENERDI 18 Novembre suono al CARMEN TOWN, in pieno centro a Brescia, assieme ad Enrico Gabrielli (Mariposa, Calibro 35, ecc…).

MERCOLEDI 23 Novembre suono alla GIOVANE ITALIA di Parma. La scorsa stagione fu un concerto memorabile e sul luogo del delitto bisogna sempre tornare.

POI: Sono uscite diverse recensioni, tutte talmente positive che a momenti mi metto a piangere dalla gioia. In particolare, RUMORE di Novembre (in edicola). Sul web invece è il turno di OSSERVATORI ESTERNI a cura di Enrico Tallarini. E della BRIGATA LOLLI, che mi ha pure intervistato (Giorgio Maimone). Una roba commovente.

Poi se ne riparla a dicembre.

Poi mando una newsletter tra qualche giorno

OSSERVATORI ESTERNI
“Osservatori Esterni” è un bel sito internet dove si parla di musica. Hanno una rubrica chiamata “O.E. Confidential” dove fanno un giochino con 15 domande secche alle quali rispondere al volo, senza pensarci troppo. Mi ci sono sottoposto con piacere. Inoltre hanno fatto una recensione de “I SONNAMBULI” talmente elogiativa e approfondita che mi è venuto da montarmi la testa. Ora la smonto subito, lo giuro. Ma intanto leggetevela.

L’EDICOLA
Stando ai soliti bene informati, su “Rumore” e “Buscadero” di Novembre dovrebbero esserci due recensioni altamente positive de “I sonnambuli” a firma di Barbara Santi (Rumore) e del direttore Guido Giazzi (Buscadero). Correte in edicola.

WALKABOUTS
E’ uscito il nuovo album dei Walkabouts, dopo sei anni di silenzio. “Travels in the dustland” ha tutti i crismi del capolavoro, se diamo retta alla carta stampata che lo ha salutato come un vero e proprio rientro trionfale per la band di Seattle. I Walkabouts faranno un’UNICA DATA ITALIANA il giorno 18 Gennaio al GIARDINO di Lugagnano di Sona (VR). Vi consiglio di prenotarvi il biglietto tramite il sito del locale, perchè non è grandissimo. Ad aprire il concerto indovinate chi c’è… Essere amici di Chris Eckman e averci fatto un disco insieme ha i suoi privilegi.