Purtroppo, come già annunciato agli organizzatori da tempo, non riuscirò a partecipare alla manifestazione “Calici in Rocca” per impegni di lavoro che non riescono a farmi garantire la presenza alla serata. Purtroppo la macchina del “copia e incolla” è già partita e sembra non potersi fermare, ragion per cui vedrete e sentirete diversi organi di informazione locali dire che suonerò domani sera (Radio Bruno stamattina, per fare un esempio). NON E’ COSI’ e mi dispiace, perché l’iniziativa deve essere alquanto caruccia. Al mio posto il meraviglioso MASSIMO GIGLIOLI.
Archivio dell'autore: Giancarlo Frigieri
Agosto 2011
se non avete ancora comprato il mio nuovo “I SONNAMBULI”, di cui è uscita una bella recensione di Stefano Solventi che potete leggere se cliccate qui…
dicevo… se non lo avete ancora comprato, una buona idea potrebbe essere quella di comprarlo ai miei concerti questo autunno. Eccone un primo elenco, altri se ne aggiungeranno:
24/09 Teatro Masini – Faenza MEI SUPERSOUND (Serata di Presentazione compilation Club Tenco)
01/10 Il pasteggio a livello – San Felice sul Panaro (MO)
09/10 Arci Dallò – Castiglione delle Stiviere (MN)
15/10 Vinilmania – Novegro (MI) – Pomeriggio
15/10 Materia Off – Parma (Sera)
08/11 Glue – Firenze w/Butcher the bar
11/11 Corallo – Scandiano (RE) (da conf)
12/11 Circolo Bazura – Torino
13/11 Da definire – Torino
23/11 Giovane Italia – Parma
17/12 Blah Blah – Torino (da conf)
18/12 Circolo Pantagruel – Casale Monferrato
24/12 La salumeria del rock – Arceto (RE) Concerto di Natale, solo covers.
oppure lo potete richiedere per posta inviando 10 Euro per ogni copia, imboscandoli bene in una busta chiusa al seguente indirizzo:
Giancarlo Frigieri – Casella Postale 3 – 42048 Rubiera (RE)
Chi abita a Modena e Reggio, può trovarlo anche nei seguenti negozi: Mondo Musica (Veggia di Casalgrande), Peecker Shop (Formigine), Max Record Shop (Modena), Aleph (Carpi).
Nuove date
24/09 Supersound Teatro Masini – Faenza
01/10 Il pasteggio a livello – San Felice sul Panaro (MO)
09/10 Arci Dallò – Castiglione delle Stiviere (MN)
15/10 Vinilmania – Novegro (MI) – Pomeriggio
15/10 Materia Off – Parma (Sera)
08/11 Glue – Firenze
11/11 Corallo – Scandiano (RE) (da conf.)
12/11 Circolo Bazura – Torino
13/11 Da definire – Torino
23/11 Giovane Italia – Parma
17/12 Blah Blah – Torino (da conf.)
18/12 Circolo Pantagruel – Casale Monferrato
24/12 La salumeria del rock – Arceto (RE) Concerto di Natale, solo covers.
Stasera alla Salumeria del Rock di Arceto
E’ ufficiale, stasera si fa al coperto.
L’impianto luci è però montato all’esterno. Sarà dunque premura del sottoscritto correre al mercatone a comprare un centinaio di candele da tavolo tipo ikea da ficcare sui tavoli.
Parallelamente, con astuta “à la Filini”, Gianni Campovecchi del Muzik Station porterà una nuova luce per il mio leggìo a doppio led così che io sia in grado di leggere bene e non raccontare storie “di spiagge e di leoni”.
L’atmosfera dovrebbe rivelarsi alquanto suggestiva, a questo punto spero nello scurirsi del cielo.
Presentazione nuovo album: I SONNAMBULI
Se volete averlo ci sono due splendide occasioni:
1) La presentazione ufficiale alla SALUMERIA DEL ROCK di ARCETO (RE), in Via per Rubiera 36/A. Il giorno 26 LUGLIO (Martedi). Ci sarà un mio concerto. Solo per quella sera metteremo a prezzo speciale i VINILI di “Chi ha rubato le strade ai bambini?” facendoli pagare 10 euro. E poi la Salumeria del Rock ha le birre più buone della provincia di Reggio. Anzi, fossi in voi prenoterei pure un tavolo allo 0522/989989 prima che finiscano i posti a sedere. Il tutto ANCHE IN CASO DI MALTEMPO si fa senza problemi. Inizio PUNTUALE ore 21:30. www.lasalumeriadelrock.com
2) Il 29 Luglio (Venerdi) suono al COCCOBELLO di Carpi (MO), in Via De Amicis 59. Inizio ore 22. www.coccobello.net
L’ingresso ai due concerti è gratuito.
Altrimenti, se volete comprarlo, i metodi sono i consueti. Una mail a questo indirizzo e poi ci si mette d’accordo con le solite modalità. Il disco è sempre AUTOPRODOTTO e AUTODISTRIBUITO, così risparmiate. Al momento lo potete trovare nei seguenti negozi che l’hanno in anteprima perché glielo dovevo proprio e quindi gliel’ho portato gioiosamente a mano sabato mattina (e hanno già venduti, pensa te):
– Max Record Shop – Modena Via del voltone 11
– Peecker Shop – Formigine (MO) Via Giardini Sud 109
– Mondo Musica – Veggia di Casalgrande (RE) Via Radici 15
– Aleph – Carpi (MO) Via Carlo Marx 49
Ricordo che potete scaricare un brano alla pagina
http://www.miomarito.it/?p=85
Cos’altro posso dirvi? Buone vacanze a chi le fa. Ci risentiremo a fine agosto, sto iniziando a mettere giù le date del mio “UN CONVERTITO ALLA VOLTA”, tour infinito a date occasionali.
(Il Dottor Manicardi canta già i pezzi del disco a memoria, son soddisfazioni)
Perché mi autoproduco e mi trovo da solo i concerti?
Londra chiama – Le buste interne dei Clash
Mio fratello aveva le buste interne di “London Calling”. Non aveva i dischi. Aveva solo le buste interne, quelle con i testi e qualche foto presa dal tour americano. Non gli ho mai chiesto come mai avesse solo le buste interne e francamente la cosa ormai fa parte di quegli angoli misteriosi della mia gioventù che preferisco non esplorare, come se il loro destino sia quello di rimanere in una zona grigia per l’eternità. Io non lo sapevo neanche che quelle erano le buste interne di “London Calling”. Per me erano solo buste interne di dischi, e un giorno chiesi a mio fratello di che dischi fossero e lui mi rispose “London Calling dei Clash”. Non ricordo cosa disse in merito al fatto che avesse solo le buste interne, mi immagino che sia stato evasivo. Forse una lite con una fidanzata, forse con un amico, non so e come ho già detto non mi importa. Io, come ricorderete se avete letto il post sui Doors, imparavo l’inglese con i “testi con traduzione a fronte”. Solo che qui la traduzione non c’era. E poi non avevo la musica come riferimento. Mica potevo andare a sentire le canzoni. C’erano parole parecchio strane, che se i Doors non scherzavano, questi sembravano proprio prendere la cosa poco sul serio. Voglio dire, che cazzo significa “Sattamassagana” (Jimmy Jazz) e perché in “Spanish Bombs” c’erano tutti quei “Disco Casino”, “Dc10”, “Yo te quiero y finito”, “Mandolina, oh my corazon”? Domande alle quali ancora oggi non so pienamente rispondere, ma all’epoca suonavano come veri e propri misteri inquietanti. Avevo cominciato a prendere lezioni di chitarra e immediatamente avevo dato sfogo al mio bisogno di scrivere canzoni. Non appena imparati i giri armonici di DO e di SOL avevo cominciato a scrivere cose mie. Il problema, quando vuoi scrivere in inglese e non sai bene la lingua, è quello di trovare dei testi validi. Accadde così che quelle due buste interne diventarono una palestra mica da ridere. Visto che avevo solo le buste e non avevo sentito le canzoni, cominciai a scriverle io, le mie “London Calling”, “Working for the clampdown” e robe varie. Spesso le registravo con un registratore mono a cassetta e da qualche parte nel mondo potrebbero ancora esserci delle C-90 della Maxell con io che canto in un inglese tutto da verificare. Andai avanti così per parecchio tempo, poi un giorno di diversi anni dopo comprai finalmente il disco. “London Calling” era integro nelle mie mani, con tanto di buste interne nuove e non ingiallite. A parte l’infittirsi del mistero (che cazzo ci faceva quella “Train in vain” alla fine? Nei testi non c’era), le versioni originali non lasciavano scampo. Oggi, manco a dirlo, quel disco è uno dei miei preferiti in assoluto. Però ogni tanto mi piacerebbe ancora provare, chitarra in mano e busta interna sott’occhio, a provare a musicare in maniera differente una “Rudie can’t fail” o una “Lover’s Rock”. Per vedere l’effetto che fa.
Fine della vacanza
Siamo con la macchina carica, pronti per partire e tornare verso casa. Fuori dalla porta dell’appartamento arriva un cane. E’ un cane nero, vecchio (ha la pelle delle giunture delle zampe screpolatissima) e stanco. Un bel cagnone vecchio, docilissimo. Si sdraia e dà la zampina sottomesso, come fa la Lucinda. Gli sorridiamo e gli facciamo delle coccole, poi iniziamo a chiederci di chi cazzo sia ‘sto cane. Non è dei tipi di fianco, non è di quegli altri tedeschi, non è della coppia di Bergamo… Iniziamo a preoccuparci, siamo in aperta campagna e ci sono alcune case non troppo lontane dalla nostra, ma vai tu a sapere se il cane sta vagando nella campagna in mezzo agli uliveti. La Lucinda fa subito amicizia e, con nostra ENORME sorpresa, anche Poldo che di solito coi maschi abbaia a nastro e ringhia. Vediamo che è bello grasso, quindi non è da molto che cammina, ma iniziamo comunque a preoccuparci. Arriviamo ad una casa di fianco, dopo un quarto d’ora un po’ concitato.
“Sapete di chi sia un cane nero, grosso, mansueto che…”
“Ma sì. E’ BIRILLO, il cane di Gino Paoli. E’ abituato a girare, state tranquilli”
Ho avuto Gino Paoli vicino di casa una settimana e non lo sapevo. Continuiamo a dirci che Poldo si dava un tono signorile per non farmi fare brutta figura a livello cantautoriale. Ci immaginavamo il dialogo mentre tornavamo a casa “Si, anche il mio padrone canta, domani ha un concerto, adesso deve uscire il disco nuovo…”
Anteprima nuovo disco
In attesa che esca “I sonnambuli”, il mio nuovo album, qui c’è un mp3 che vi potete scaricare gratis. Si chiama “La gente” e vi farà sobbalzare dalla sedia, altro che.
When you’re strange*
Io l’inglese lo parlo bene, oggi. Però non l’ho mai studiato a scuola. Alle medie mi diedero francese. Ma io un po’ l’inglese già lo sapevo, a dieci anni. Non avevo genitori o parenti britannici. Semplicemente avevo dei dischi e un libro. Il mio volume di riferimento è infatti un “Jim Morrison/The Doors – Testi con traduzione a fronte” dell’editrice Arcana, dove in copertina c’è una foto di Jim Morrison con la barba. Nei dischi che avevo io era completamente diverso, il Signor Morrison, quindi mi faceva strano che effettivamente i testi fossero giusti. Imparai con il tempo che le trasformazioni camaleontiche sono possibilissime, soprattutto se al posto dell’acqua usi il Jim Beam anche per lavarti. Infatti, tutti quelli che cominciano uno stile di vita sregolato in preda ai fumi dell’alcool credendosi Jim Morrison oggi dovrebbero capire che tempo due anni si ritroveranno ad essere nient’altro che dei ciccioni barbuti e con la raucedine perenne. Altri due anni e usciranno dalla porta di casa varcando la soglia con entrambi i piedi prima che con la testa. Comunque… ascoltando le canzoni dei Doors a buco, feci la conoscenza della lingua inglese e della pronuncia rispetto alla scrittura. Imparai anche parole piuttosto complicate, perché quando il tuo gruppo preferito ha testi che dicono che “Voglio sentire l’urlo della farfalla” o robe come “E quando tutto si sgretola in rovina noi possiamo frustare gli occhi ai cavalli per lasciarli dormire e piangere”, beh, qualche domanda te la fai. E non è mica tutto, badate bene. Imparai che le traduzioni dei libri musicali erano piuttosto allegre e libere, visto che a volte vedevo che nella colonna sinistra c’erano le stesse due parole della riga sopra e invece a destra cambiavano. Quindi iniziai a cercare il reale significato dei termini andando a far corrispondere alla parola in inglese quella in italiano che vi veniva accoppiata più spesso. Una roba da settimana enigmistica, che infatti tiene sveglia la mente in tutte le spiagge italiane e vanta innumerevoli tentativi di cover band, pardon, d’imitazione. Finì che lessi avidamente pure le poesie di Morrison, almeno quelle che venivano citate come tali in fondo al libro in oggetto e che, se le rileggo oggi, provocano in me a volte un’ilarità irrefrenabile per quelli che considero probabilmente niente più che deliri di un ubriacone. Comunque servirono. Servirono tantissimo ad imparare la lingua. A quello seguirono altri libri, altri testi di canzoni, altri test per capire se avevo effettivamente compreso qualcosa di quella lingua che oggi padroneggio in maniera decisamente agile rispetto alla maggioranza dei miei coetanei. Son sempre stato convinto che se c’è una passione dietro quello che fai, la cosa che fai, in fondo, non può venire male. Magari non ti garantisce guadagni economici, non ti dà riconoscimenti, però… come dire… funziona. Per me Jim Morrison e i Doors non rappresentano dunque l’epoca del flower power, del sogno americano, delle rivolte alla fine degli anni ’60, della psichedelia, della poesia applicata al rock, degli anni in cui ti autodistruggi con qualsiasi cosa che offra il creato, della trasgressione a buon mercato per adolescenti di provincia. Morrison (e il suo traduttore su quel libro, che non conosco ma che ringrazio qui per la prima volta in vita mia pubblicamente) è stato semplicemente il mio primo insegnante di inglese. Molti miei compagni hanno avuto una donna sui 45 o una vecchia bacucca che gli stracciava le palle con “The pen is on the table” e con dialoghi dove Jodie andava a casa di Susan e le chiedeva continuamente cosa fosse questo o quello. Io avevo il Re Lucertola, che mi parlava di abbracciare il buio quando la musica finiva, che mi diceva di nuotare sulla luna, di correre con lui senza toccare terra e vedere il sole, che ad est avremmo incontrato lo zar. Poteva andar peggio, no?
* l’altro giorno “When you’re strange”, documentario di Tom di Cillo sui Doors. La voce narrante in Italia è quella di Morgan, ma non si può avere tutto.