E’ passato un mese.

Un mese fa moriva una ragazza in un attentato a Brindisi. In tanti, non appena appresa la notizia, hanno cominciato a scrivere che era un segnale per “non fermare il cambiamento”, sono andati a mettere messaggini sulla bacheca di Facebook della malcapitata, hanno organizzato fiaccolate per “resistere, resistere, resistere” e sempre con le loro belle bandiere in evidenza e le dichiarazioni vuote di circostanza. Insomma, in tanti hanno preso un cadavere ancora caldo e con la più totale mancanza di rispetto lo hanno tirato per la collottola e straziato verbalmente per i loro biechi e meschini interessi. I peggio son quelli che manco lo sanno perché lo facevano, però intanto lo facevano. Gente che ha una vita talmente noiosa che passa sul cadavere di chiunque pur di poter sentirsi una piccola elevazione morale dentro al petto per qualche secondo. Lo scrissi immediatamente, lo ripeto oggi che sembra, questa storia, solamente una tragedia come tante altre e maledettamente stupida nella sua genesi. Vergognatevi, vergognatevi e ancora vergognatevi. La prossima volta abbiate il pudore di tacere e riflettere. Gli sciacalli, quelli che riportano indietro il paese di cent’anni, siete voi. Avrete pure un I-Phone, una connessione Wi-Fi e non so che altro, ma siete soltanto pronipoti delle scimmie.