Questa è la recensione di Bordone su DISTORSIONI e a seguire la chiacchierata via Skype, così come l’abbiamo fatta, coi refusi e tutto. Et voilà.
Togliamoci subito il pensiero: in ambito “nuovi cantautori italiani” (definizione fastidiosamente pedante, e proprio per questo abbastanza precisa), Giancarlo Frigieri è uno dei migliori. Per tutta una serie di motivi. Per cominciare ha le canzoni, e questo non è un dato del tutto irrilevante. In molti si cantano addosso sbrodolandosi il colletto di retorica, oppure all’altro estremo barattano la capacità di comunicare con una presunta ”ricerca sul suono”. Frigieri, molto più modestamente, abbina musica e parole in modo che si sostengano a vicenda e che esprimano una visione del mondo , un frammento di realtà, un barlume di poesia. In fondo è quello il senso dello scrivere canzoni. Parole e musica. Delle prime il nostro emiliano con la “r” gucciniana ne ha tantissime, e le sa usare con una abilità non comune. Le mette in rigorosa rima alternata, e se si pensa che questo alla lunga possa essere uno schema un po’ soffocante o semplicistico basterebbe citare un certo Bob Dylan che lo fa da cinquant’anni, con risultati – pare – soddisfacenti. I testi hanno ritmo, procedono per associazioni efficaci nelle descrizioni e spesso evocative (un esempio: “quando te ne vai e fai entrare l’altra/io come un signore in epoca feudale/scelgo per me il taglio di carne migliore/e poi frano a valle sui detriti del tuo amore”), e spesso attingono a citazioni prese argutamente dallo stupidario linguistico e intellettuale nel quale siamo immersi (la “chiacchiera”, la chiamava Heidegger) per rielaborare un minimo di senso a cui aggrapparsi. Pur non arrivando mai all’invettiva aperta, è evidente che Frigieri è un moralista. Intesa in senso alto, non è una parolaccia. Se avessimo la coda di paglia, vi aggiungeremmo subito l’aggettivo “gaberiano”, ma non lo facciamo perché l’apparente complimento nasconderebbe l’individuazione di un limite. Gaber – che rappresenta certamente un’influenza sulla poetica frigeriana, si pensi al titolo del disco che richiama un altro famoso calembour come “e pensare che c’era il pensiero”, oppure a frasi ultra-gaberiane come “una massa critica è pur sempre massa” – è stato un grande eretico ma anche uno snob inacidito, un borghese che lanciava strali alla borghesia più che altro perché si annoiava. Ecco, benché brani come Diversi dagli altri corrano il rischio di suonare moralisti nel senso peggiore del termine, con bersagli anche un po’scontati, Frigieri è tutt’altro tipo di artista e di osservatore. Lo dimostra una canzone come La polisportiva, bello squarcio di vita popolaresca da Guareschi redivivo– badanti ucraine, vecchi ex ballerini, comari che tagliano i panni alle spalle e in sottofondo le note di Winchester Cathedral – oppure i ritratti di persone consumate dalla routine del lavoro di Criceti, oppure ancor la poesia dell’ebrezza evocata in Grappoli. E la musica? C’è anche quella, e per fortuna non si limita allo strimpellamento voce chitarra. Rispetto agli album che lo hanno preceduto – L’età della ragione, Chi ha rubato le strade ai bambini? e I Sonnambuli – questo è quello che denuncia maggiormente le origini rock di Frigieri (quando cantava in inglese con i Joe Leaman). La nostalgia e la parte finale di L’altra sono incalzanti e persino dure, mentre il r’n’r/folk di Togliamoci il pensiero fa venire in mente il miglior Bennato. Altrove gli arrangiamenti provano a battere strade inusuali: l’indolenza da mariachi misto Casadei de Il nemico, il funky leggero di Senza canditi. Il pregio più grande rimane comunque l’accessibilità melodica, al servizio di concetti sui quali si può anche non essere d’accordo ma sempre espressi in modo chiaro e diretto. Musica e parole di Giancarlo Frigieri. Uno che ha delle cose da dire, e le sa dire sempre meglio.
carlo bordone 12.40
io sono qua
GiancarloFrigieri 12.40
due secondi che apro ai cani, che devono pisciare. Preparo una tisana ai 700 all’ora e arrivo
carlo bordone 12.40
sto qua
GiancarloFrigieri 12.42
regola base. quando uno ha finito dice (finito) tra parentesi, così l’altro può cominciare, ok?
(finito)
12.44
Ci sei?
carlo bordone 12.45
eccomi
(finito)
GiancarloFrigieri 12.45
Allora, cominciamo:
carlo bordone 12.45
vai vai, che so’ caldo
GiancarloFrigieri 12.46
Per cominciare. La tua recensione. L’ho letta. Manca il tuo codice IBAN. Nel senso che quando l’ho letta ho pensato di doverti qualcosa. Davvero pensi così bene di me?
(finito)
carlo bordone 12.48
penso bene del disco, non di te. ah ah, scherzo. beh, sì, il disco mi è piaciuto. anche più degli altri prima, che già avevo apprezzato (sopratutto I Sonnambuli). se non mi fosse piaciuto lo avrei scritto (comunque l’IBAN te lo mando via sms)
(finito)
GiancarloFrigieri 12.49
Ho letto però un commento su Gaber che personalmente non condivido. Come mai pensi che fosse un vecchio borghese inacidito e annoiato?
(finito)
12.53
(Sei vivo?)
carlo bordone 12.54
Eh eh, lo sapevo che me l’avresti chiesto. Beh, lo era, soprattutto nell’ultima parte della sua vita: vecchio, inacidito e (questo in raltà lo era da almeno 40 anni) borghese. La vena delle prime cose di teatro-canzone si era inaridita in un fastidio generalizzato da brontolone con la papalina in testa. Arrivo a dirti che era pure diventato reazionario tout court, toh. Poi è chiaro che si dovrebbe valutare quanto c’è di suo e quanto di Luporini, ma a me certe frasi come “mi fanno tristezza le file fuori dai musei con i panini” (cito a memoria, forse le parole non erano esattamente quelle ma il senso sì) mi fanno girare i coglioni.
Sono espressione di un pensiero elitario, che vuole distinguersi dalla massa in modo forzato.
Non ci sono neanche più il nichilismo e la disperazione di Io se fossi Dio. Solo noia, appunto.
(scusa gli errori di battitura, ce n’è almeno uno ogni riga)
(finito)
GiancarloFrigieri 12.57
A me quella frase lì invece è sempre piaciuta tantissimo. Diceva “mi dà malinconìa”. Penso intendesse dire che la cultura è un percorso individuale e che volerla imporre alla portata di tutti è una forzatura. Non perché ci siano persone più intelligenti di altre, quanto perché è appunto una scelta personale, quella di acculturarsi. Nella “fila con i panini” si scorge bene questa voglia di assumere la cultura quasi per osmosi, senza fatica. Ma qui se vuoi possiamo parlare per secoli e parlare solo di questo, quindi parlerei anche di altro. Vuoi?
(Finito)
carlo bordone 12.59
Voglio. Abbiamo interpretazioni dverse di quella strofa, e anche la tua può starci benissimo. Si potrebbe continuare con altre, da “io non mi sento italiano” in giù, ma siccome non mi sono preparato su Gaber, preferisco rispondere su Frigieri, che è l’argomento dell’esame.
(finito)
GiancarloFrigieri 12.59
Anche tu avrai, come noi che suoniamo, le domande che non sopporti più ma alle quali devi rispondere, quindi provvedo subito. Ma che cazzo ti saltò in mente di stroncare “Ok Computer”? Io che quel disco lì era bellissimo lo avevo capito subito al primo ascolto di quando arrivò nella radio dove trasmettevo.
(finito)
13.04
Minchia, Guglielmi a confronto era Usain Bolt
carlo bordone 13.05
Quando va in prescrizione il reato di leso-Radiohead? Ci mette più di quelli per mafia, mi pare. Allora, quel disco non mi piaceva allora e continua a non piacermi adesso (mente invece Kid A e Amnesiac li ho apprezzati molto). Non era per fare il figo, tra l’altro quando uscì quell’album la radiohead-mania non c’era ancora, erano considerati un bel gruppo pop inglese, c’era curiosità sulle loro prossime mosse e tutto quanto, ma nessuno poteva prevedere il peso che avrebbe avuto Ok Computer. La mia non fu uan stroncatura sulla abse di un pregiudizio o di un’antipatia congenita, e neanche una roba di pancia. Ricordo che ascoltai la cassetta (allora mandavano quelle) per tutto un weekend, e a ogni asoclto il fastidio saliva sempre di più. Per me era, ed è, un disco lamentoso, pesante, retorico. Con delle splendide aperture di chitarra, questo sì, ma il resto è un macigno.
(sì, ma guarda che risposte che ti do…)
GiancarloFrigieri 13.05
AHAHAHA
Scusa. Finito?
carlo bordone 13.05
yes
GiancarloFrigieri 13.05
Posso pubblicarla così, con tutte le cagate?
(finito)
carlo bordone 13.06
Fanne cò che vuoi, ma almeno i refusi correggili, dai.
CIO’
GiancarloFrigieri 13.06
Si. Hai detto MENTRE INVECE, ad esempio. E’ pleonasmo. A scuola me lo segnavano con la biro rossa
carlo bordone 13.07
io andavo dalle suore, erano meno severe
anche se menavano come delle assassine
GiancarloFrigieri 13.07
Comunque, io che era un capolavoro lo avevo capito. Peraltro quando sentii “The bends” la primissima volta dissi candidamente “Bon, questi sono il classico gruppo da una canzone e via”
salvo poi ricredermi dopo qualche mese, quando ascoltai come si deve il disco.
carlo bordone 13.08
va beh, dai, sticazzi dei Radiohead, no?
GiancarloFrigieri 13.08
Si, si. Era per chiacchierare.
carlo bordone 13.08
chiedimi che tempo fa a Torino
GiancarloFrigieri 13.08
Qual è la canzone del disco che ti piace di più?
Non dei radiohead
carlo bordone 13.09
La polisportiva
e Grappoli
GiancarloFrigieri 13.10
Mi tiri fuori una definizione musicale in una riga per “La polisportiva”? Una roba come fate voi critici quando dite “I Ministry suonati dai Blur che vanno a braccetto con Caetano Veloso”
(finito)
carlo bordone 13.10
De Gregori che si beve un bicchiere di rosso con Guareschi
(finito)
GiancarloFrigieri 13.11
Insomma, De Gregori.
AHAHAHAHA
carlo bordone 13.11
Ma anche Guareschi
a me De Gregori non piace, tra l’altro
GiancarloFrigieri 13.12
Ricordo che dicesti meraviglie di un’edizione del Traffic con De Gregori e Bennato.
carlo bordone 13.12
ah ah ah. sì. fu la pietra tombale del Traffic.
che poi boh, manco me lo ricordo se suonò davvero de Gregori
(finito)
GiancarloFrigieri 13.13
Suonò. Penso con la DOnà e con Brondi, pure. Ma passiamo oltre. “Grappoli” invece, di che pensi che parli? Perchè è uno dei pochissimi casi dove lascio un poco di interpretazione a chi ascolta e volevo sapere, visto che ti è piaciuta, che tipo di storia ti eri immaginato.
13.15
(finito, scusa. Così hai la scusa per averci messo così tanto mentre andavi a rileggerti il testo che manco te lo ricordi)
carlo bordone 13.15
mah, una situazione tipo Festen, durante una cerimonia famigliare (matrimonio, penso) qualcuno che ne ha bevuto uno di troppo fa rivelazioni che non dovrebbe fare. tragedia. troppo letterale? magari è una metafora per il fatto che ci teniamo dentro cose che non vogliamo esprimere neanche a chi ci sta più vicino, e solo in stato di ebbrezza vengono fuori
non è vero, il testo lo ricordo così bene che ti dico un’altra cosa che ho pensato al primo ascolto. la strofa di apertura mi ha ricordato “A 1000 dollar wedding” di Gram Parsons
GiancarloFrigieri 13.17
Ok, direi che ci siamo quasi. Nel senso che a dirti la verità manco io so esattamente come va a finire. Dei giorni mi immagino una cosa, dei giorni un’altra. Sono anche piuttosto orgoglioso di quel testo lì. Il pezzo di Parsons non lo conosco, la somiglianza la intendi musicale o testuale?
carlo bordone 13.17
testuale
GiancarloFrigieri 13.18
Ah, ok. Perché altrimenti c’era da farci una puntata di Voyager
carlo bordone 13.19
lì però la storia è molto più tragica
vengono a dire allo sposo che lei è morta
GiancarloFrigieri 13.19
Porca troia. No, lì non muore nessuno. In “Grappoli” al massimo a canzone finita possono volare due scapazzoni. Mi sembra invece che non ti sia piaciuta più di tanto “Diversi dagli altri” che ai concerti prende benissimo chiunque, invece. E’ per via del testo o è soltanto perché è in tonalità maggiore e gioca con le prime, le quarte e le quinte.
(finito)
carlo bordone 13.20
sì, la canzone funziona. ma non mi piace troppo per il testo, il perché lo spiego nella recensione
(finito)
GiancarloFrigieri 13.21
ok. Hai mai provato a suonare qualche strumento?
(finito)
carlo bordone 13.21
ovviamente no
GiancarloFrigieri 13.21
mai neanche la tentazione?
carlo bordone 13.21
la chitarra a 14 anni, come tutti, ma ho mollato subio
meglio il pallone
GiancarloFrigieri 13.21
Ok, la chitarra. Mi dici che accordi sai fare?
carlo bordone 13.22
che ne so, sono passati trent’anni da quando ci ho provato
GiancarloFrigieri 13.22
buio totale proprio?
carlo bordone 13.23
certo. ma capisco il sottotesto della domanda, al quale rispondo mostrando tutta la mia coda di paglia con la frase migliore che ho sentito al riguardo: “non devi essere una balena per scrivere Moby Dick”
(finito)
GiancarloFrigieri 13.24
Volevo solo curiosare. Anche perché l’analogìa è sbagliata. “Moby Dick” è una chitarra o addirittura la musica, non il musicista.
Comunque ripeto, solo curiosità. E’ che se ti ricordavi un Re e un Sol, la prossima volta che venivo a torino potevamo fare almeno 7/8 canzoni degli Spacemen 3 insieme
carlo bordone 13.25
posso fare quello che balla, tipo Bez o Repetto
GiancarloFrigieri 13.26
A me ogni volta che nominano Repetto viene in mente quello che giocava nel Pescara.
carlo bordone 13.26
non ha giocato anche nell’Ascoli?
GiancarloFrigieri 13.26
Boh, può essere.
Sul calcio dei ’70 sono piuttosto ferrato. Ho passato l’infanzia sugli almanacchi Panini, sai… Modena e Sassuolo sono vicine. Li ho sfogliati al limite dell’autismo.
Poi è arrivato Google
carlo bordone 13.28
Gli almanacchi Panini sono una splendida lettura da cesso
GiancarloFrigieri 13.28
e quindi non serviva più a far gran figure in società dire cose del tipo “In finale nel 38 per l’Ungheria segnarono Titkòs e Sàrosi”
Insomma, si stava meglio quando si stava peggio.
carlo bordone 13.28
come sempre
GiancarloFrigieri 13.28
A proposito. “La nostalgia”
ti è piaciuta, ho letto. Non ti aspettavi un pezzo così punkettone?
carlo bordone 13.29
no, e neanche le urlate in L’altra
GiancarloFrigieri 13.29
Le urla ne “L’altra” non sono mie, hai letto il libretto vero?
carlo bordone 13.29
no, non avevo letto i credit
GiancarloFrigieri 13.30
(Ecco, lo sapevo, non l’ha letto. Poi dicono “Il fascino dell’oggetto” e blah blah blah)
carlo bordone 13.30
vedo che ci sono ancjhe i clacsonisti
è il violetto su nero che complica le cose. hai voluto fare il raffinato, eh?
GiancarloFrigieri 13.31
Eh si. C’è un filmato su Youtube, se digiti il mio nome e il titolo dell’album, dove c’è una scena della realizzazione. Per il violetto devi dirlo al tuo conterraneo Davide Tosches, che è responsabile del libretto.
carlo bordone 13.31
ahia
GiancarloFrigieri 13.31
Le foto invece sono di quella santa donna di mia moglie
carlo bordone 13.31
ritiro tutto, allora
GiancarloFrigieri 13.32
Comunque, le urla le fa Riccardo Bregoli, un ventenne di FInale Emilia che canta nei Red Line Season, un gruppo tutto tempi dispari, stacchi e urla da ossesso. Roba tipo At The Drive In prima maniera, per intenderci.
Mi dici un disco che per tutti è fondamentale e invece per te è una mezza cagata? “Ok computer” non vale, già sappiamo.
(finito)
Poi te ne dico uno io, se vuoi.
(finito davvero)
carlo bordone 13.34
Mellon Collie. Master of Puppets. qualunque cosa dei Depeche Mode.
e parecchia roba di De ANdré
GiancarloFrigieri 13.35
Apprezzo il coraggio. Scegline uno solo.
carlo bordone 13.35
Master of Puppets. ODIO i Metallica
GiancarloFrigieri 13.35
Hai 5 righe per dire perché odi i Metallica. Senza pensarci. Furore puro. Vai.
carlo bordone 13.36
mi fa schifo come cantano, come suonano, come si vestono, e comunque un gruppo guidato da un ex tennista non ha nessuns enso a prescindere
GiancarloFrigieri 13.37
Oddio, non è che hai argomentato granché. Nel senso che sembra un “perchè no no e no”
carlo bordone 13.37
l’odio non si argomenta
GiancarloFrigieri 13.38
Ok, ci può stare. Ma neanche l’album nero?
carlo bordone 13.38
no
GiancarloFrigieri 13.39
Sai come si chiama un pezzo nuovo che ho scritto?
(occhio)
carlo bordone 13.39
Metallica?
GiancarloFrigieri 13.39
“Il fruttivendolo con la maglietta dei Metallica”
Giuro
carlo bordone 13.39
che immagine orribile
GiancarloFrigieri 13.39
AHAHAHAHAHAHAHA
carlo bordone 13.40
anhce se “il macellaio con la maglietta di ok computer” era peggio
GiancarloFrigieri 13.40
E’ un’immagine reale. E’ il figlio del fruttivendolo che ha il furgonazzo davanti al posto dove lavoro. Un giorno esco e c’è lui chinato sulla verza, sudatissimo, con una maglietta di “Ride the lightning”.
Ho pensato subito “Che titolo della madonna”
Comunque
Tu mi hai visto suonare dal vivo. Due volte, se non erro.
Giusto?
carlo bordone 13.41
sì
GiancarloFrigieri 13.42
Mi dici due personaggi della cosiddetta “scena indipendente” che dal vivo “mi battono” e due che invece “non sono neanche degni di allacciarmi le scarpe”?
carlo bordone 13.42
italiani?
GiancarloFrigieri 13.42
Si, si
E’ per seminare zizzania
(in realtà è per farsi due risate, ma non ride mai nessuno di queste cose e quindi finirà che qualcuno si offende, magari)
carlo bordone 13.44
quelli che ti battono: Benvegnù e Samuel Katarro (che non si chiama più così, ma vabbe’)
gli altri…dai, dobbiamo proprio?
GiancarloFrigieri 13.45
No, se hai paura fa niente, finiamo qui.
carlo bordone 13.46
che fai, sfidi?
ok, no problem. Canali, Le Luci della Centrale Elettrica
GiancarloFrigieri 13.47
(arrivo, un attimo che ho mio fratello al telefono)
carlo bordone 13.49
(comincio a sentire un certo languore pre-prandiale)
GiancarloFrigieri 13.49
Ok, adesso ti mollo.
Volevo soltanto chiederti, in chiusura. Ma come mai state ancora qui a parlare di etichette, distribuzione, cose così e non vi attentate mai a sparare un poco di cifre su quei quattro gatti che ascoltano musica dal vivo nella “messisncena indipendente”?
carlo bordone 13.51
lo abbiamo fatto, mi pare
GiancarloFrigieri 13.51
???
carlo bordone 13.52
ma cosa intendi?
non c’è bisogno di un’indagine sociologica, quando dichiari che come giornale vendi 6-7000 copie
quando vent’anni prima ne vendevi 25000
GiancarloFrigieri 13.53
Del tipo che spesso leggo robe del tipo “Esce in una edizione limitata e numerata a mano di 500 copie” in una recensione. E penso sempre “Perchè di più non le vendono di sicuro”
carlo bordone 13.53
va beh, non è che uno sta lì a specificarlo tutte le volt
GiancarloFrigieri 13.53
Si, ci mancherebbe.
carlo bordone 13.54
del resto è così, si sa. se uno vuole starne dentro ci sta, se no fa un’altra roba
GiancarloFrigieri 13.55
Ultimissima domanda: Visto che preparando questa chiacchierata ho imparato che hai le videocassette dell’Olanda del 1974 e visto che io ho i DVD dell’Olanda del 1974, cosa che mi ha fatto sorridere non poco. Qual è la tua partita preferita di quelle degli Orange? E poi, io credo che la Germania Ovest abbia meritato di vincere quel mondiale, dopo aver rivisto la finale più volte. Tu no?
carlo bordone 13.57
la partita più impressionante fu quella con l’Uruguay, credo la prima. immagino abbai avuto un effetto shock su chi guardava la tv. a un certo punto si vedono tipo sei o sette olandesi che si avventano su un poveraccio di uruguayano che portava palla. signore e signori: il pressing.
sì, tutto sommato la Germania ha meritato in quella partita, ma esteticamente è stato un peccato
GiancarloFrigieri 13.58
Si, lo so.
Vado a rivedermi la partita con l’Uruguay, non fosse altro che per vedere tutte le volte che ci sono almeno 5 maglie celesti in fuorigioco. E’ stato un piacere Sig. Bordone.
carlo bordone 13.59
Giancarlo, la mia signora mi reclama a pranzo
GiancarloFrigieri 13.59
Che c’è di buono?
carlo bordone 13.59
arrostino
GiancarloFrigieri 13.59
(Vada, scherzo. Vada. E saluti alla signora)
carlo bordone 13.59
è stato un piacere, come sempre. ma il Sassuolo non te lo guardi?