Secondo me, poi posso anche sbagliarmi perché è solo una sensazione non suffragata da dati scientifici, i botti di capodanno fanno male alle bestie nel breve periodo, ma alla lunga fanno bene. In fondo è una cosa naturale, il più forte sopravvive e si adatta. Darwin insegna.
Provo a spiegarmi.
Secondo me, poi magari mi sbaglio perché dico un poco così come mi viene, i botti di capodanno sono un’usanza barbara, assimilabile a robe del tipo la corrida, la mattanza dei tonni, quelli che si tirano le arance a Ivrea, robe così.
Secondo me, poi mi posso sbagliare, le persone più civili e di classi sociali più alte o comunque le persone più fini ed intelligenti non è che perdono tempo in queste cose qui.
Quando lo fanno, tipo con la caccia alla volpe o quelle cagate lì, lo fanno per sentirsi un poco dei “veri uomini”, come fanno i bambini quando dicono le parolacce e poi ridono, oppure come fanno i maschi quando fanno la gara a chi piscia più lontano che così guardano chi ce l’ha più grosso.
A me mi è sembrato anche di notare, poi posso anche sbagliarmi, che ad esempio una volta i botti fossero molto più presenti e sentiti come rito collettivo. Ma forse è solo che una volta, quando ero piccolo, dicevo le parolacce e poi mi mettevo a ridere.
Per dire, una volta era uso comune anche tirare la roba vecchia dalla finestra e a capodanno uno poteva tranquillamente mollare un armadio giù sul marciapiede dal sesto piano e se uno ci si trovava a passare sotto veniva anche da pensare che un pochino però anche lui a passare proprio di lì se l’era cercata.
Poi i tempi cambiano, tanto è vero che scommetterei qualche soldo che anche tu che stai leggendo pensi che quando stai camminando sul marciapiede e uno ti tira un armadio in testa, allora chiami i carabinieri. Nel malaugurato caso che qualcuno poi ti venga a dire che te la sei cercata perché camminavi per strada il 31 dicembre e quindi è normale che ti abbiano colpito con un lavandino, secondo me ti girano le palle a elica per tutto l’anno nuovo.
Mi viene anche da pensare, poi posso sbagliarmi che è un ragionamento semplicistico, che la cosa della roba dalla finestra è andata scemando prima nelle aree più industrializzate del paese, dove c’era più gente che andava a scuola e dove i servizi sociali, dalla raccolta del pattume alla sanità e altre robe del genere funzionassero un poco meglio. E’ una cosa che oggi suona anacronistica, anche se resiste sporadicamente nelle aree più depresse dal punto di vista socio-economico-culturale.
A suffragare questa ipotesi mi vengono in mente (sia chiaro che sto sempre semplificando un poco così e quindi magari mi sbaglio, si fa per parlare) quei paesi dell’area balcanica che magari hanno avuto guerre o rivoluzioni violente in epoca recente, dove quando scocca la mezzanotte magari alzano un mitra al cielo e tirano delle smitragliate in aria e tutti battono le mani e ridono, un poco come quando accendi la tv che vedi una tribù dell’Afghanistan nord-orientale intenta a far fuori un caricatore di un Ak47 sparando al cielo solo perché ha un’occasione buona per festeggiare, indipendentemente che si tratti di uno che si sposa, del fatto di aver lapidato a morte una donna che aveva detto “Secondo me no“, oppure perché la Virtus Baghdad ha vinto lo scudetto anche quest’anno.
Per dire, io mi ricordo che quando ero piccolo la cosa dei botti era molto più sentita. Poi la nostra generazione piano piano ha cominciato a pensare che il capodanno fosse una cosa diversa e che non c’era bisogno poi di far saltare in aria le cassette della posta per divertirsi, bastava stare con i propri amici, andare a qualche festa, sbevazzare un po’, ballare, provare a rimorchiare (che chi chiava il primo dell’anno poi chiava tutto l’anno).
Credo che centri molto il fatto che ad un certo punto avevamo il motorino e potevamo andare nei posti, poi con la moto nei posti un poco più lontano, poi con la macchina anche se pioveva ti schiodavi dal tuo quartiere di merda e giravi il mondo e scoprivi la vita.
Quindi, poi magari mi posso sbagliare, ci sono quelli che magari non lo capiscono ancora, però bisogna avere fiducia che è solo una questione di tempo e magari a forza di passaparola (o di moto e di macchine) le cose cambiano.
Io ad esempio leggo ogni anno di gente che si fa saltare in aria a capodanno e perde una parte del corpo, ma non ne conosco nessuno di persona. Quando mi capita di parlarne con chi conosco di persona, nessun altro ne conosce uno. Sono solo numeri e parole lette sui giornali.
Eppure esistono.
Quindi, tu che stai leggendo magari ne conosci qualcuno, di quelli che a capodanno restano senza un dito, una mano, un occhio. Magari capiterà ad un vostro amico, magari a vostro figlio. Magari capita a voi.
Magari succede che vostro figlio perde una mano o un occhio e dopo dovete spendere un casino di soldi in visite ed esami oltre al fatto che lo sapete come sono i bambini, no? Magari vostro figlio lo prendono in giro e lo chiamano “CICLOPE” a scuola e lui cresce con dei complessi della madonna. E voi con lui, che magari il petardone glielo avevate comprato voi oppure magari lo avete fatto saltare voi, l’occhio.
Oltre al fatto squisitamente economico, che voi dovete lavorare un casino e prendere dei permessi per portarlo alle visite, capita che magari per farlo curare spendete quei soldi che prima spendevate per le ferie e invece ora ci pagate il “viaggio della speranza” nella clinica di Detroit dove vi hanno detto che spendendo l’Ira di Dio forse vostro figlio non sarà più un ciclope.
Magari poi il viaggio della speranza va male. Magari, oltre ad essere senza soldi, rimanete pure monchi o guerci.
E al paese vi fanno anche le battute al bar non appena andate via, tipo che “Gli è costato un occhio della testa” oppure “Poverino, avrebbe proprio bisogno di una mano” e tutti giù a ridere.
Però vedete, il fatto di crescere in mezzo agli insulti immotivati degli altri bambini potrebbe temprare il carattere di vostro figlio e farlo crescere più forte di carattere.
Anche il fatto di pensare che a scoppiare un botto vi siete fatti saltare una mano e ora vivete con un sussidio potrebbe farvi capire il vero valore delle cose e farvi prendere le giuste decisioni nella vita futura.
Insomma, in fondo è una cosa naturale, il più debole soccombe, il più forte si adatta. Darwin insegna.
Perché secondo me, poi posso anche sbagliarmi perché è solo una sensazione non suffragata da dati scientifici, i botti di capodanno fanno male alle bestie nel breve periodo, ma alla lunga fanno bene.
(Ho un cane, con cui passo regolarmente la mezzanotte in viaggio in autostrada per non fargli sentire i botti, altrimenti gli scoppia il cuore. Se il 2 gennaio sarà vivo, vi faccio vedere la foto. Se il 2 gennaio vi siete fatti saltare gli occhi con un petardo, non preoccupatevi. Vi telefono e ve la descrivo. Sempre che abbiate la mano da tener su il telefono)