Ieri sera una serie iniziava con una famiglia che andava da qualche parte mentre il padre ascoltava “Dancing in the dark” di Springsteen esaltandone la carica e il figlio diceva una roba del tipo “Cos’è questa merda?” evidenziando quanto fosse moscia.
E’ un classico esempio delle distanze tra le generazioni in fatto di musica, una cosa normale.
Per dire, io ogni tanto penso che quest’anno sono passati 30 anni dal 1990.
Io nel 1990 avevo 18 anni. Quest’anno ne farò 48.
Ogni tanto penso che sono trent’anni che è uscito “Goo” dei Sonic Youth, tanto per dire un disco.
Ogni tanto penso che trent’anni (29, ma facciamo finta che sia uguale) sono la distanza che separa “Goo” da “Love me do” dei Beatles.
Ogni tanto penso che io a 18 anni ho comprato “Goo” dei Sonic Youth ma ascoltavo anche “Love me do” e mi piacevano tutte e due parecchio.
Ogni tanto penso che la musica non ha una data di scadenza e che non è nemmeno necessario che la musica che ascolti rispecchi la musica che fai.
Ogni tanto penso che in realtà la musica che ascolti rispecchia quella che fai eccome, semplicemente siamo abituati a considerare soprattutto il timbro e trascuriamo le altre caratteristiche. Per fare un esempio, tra “I sonnambuli” e “Troppo tardi” ho passato 4 anni dove ascoltavo quasi solo musica classica e non ne ho pubblicata nemmeno un secondo, tuttavia nei miei dischi sono presenti piccoli accenni melodici e armonici che ho copiato (e variato appena appena) da compositori dell’ottocento e del novecento e che sono stati inseriti nell’ambito del “cantautorato” (parolaccia che si usa per capirsi). Direi che è anche normale che nessuno se ne sia accorto, io non me ne accorgerei se lo facessero altri se non per puro caso, o quasi.
Questo per dire che, delle volte, tanto vale non mettersi troppo a pensare a queste cose da studiosi della musica o da critici, visto che i critici lo fanno i critici e io voglio solo scrivere delle canzoni raccontando delle storie e suonarle.
O forse volevo dire un’altra cosa, ma non mi ricordo e non mi interessa già più.