Da una decina di giorni ho disattivato il mio profilo Facebook.
Non l’ho distrutto, l’ho solo disattivato. Su messenger mi si può scrivere.
Mi ero rotto le palle di starci, ma se non lo avessi disattivato avrei continuato a starci, come si fa con le dipendenze.
Mi piacerebbe scrivere una di quelle cose del tipo che si torna alla vita reale e di parlare dei tanti benefici ma in realtà non ci sono dei gran benefici, se non che non so mai di cosa si litiga e quindi non litigo più.
In generale, dopo questa cosa del Coronavirus e questi mesi travagliati, mi sembra stupido stare a discutere (o anche solo a sentire discutere) di cose che in fondo non hanno a che fare con la mia vita.
Tipo che un amico mi ha detto che oggi parlavano tutti con cognizione di causa della HBO che ha tolto “Via col vento” dal suo carnet perché è un film razzista.
Ecco, del tipo…Io di questa cosa non ho un’opinione e non me ne frega veramente un cazzo, non so neanche cosa sia l’HBO e di stare a parlare di una roba che non so cosa sia e di un film del milleduecento avanti cristo boh, ho notato che fino a ieri ne parlavo, ma di quelle cose lì ne parlavo più che altro per fare la battutina e sembrare il più furbo di tutti.
Quel giochino lì prima o poi lo tornerò a fare, perché la colpa non è mica di Facebook. La colpa è mia, è un vizio che ho io, quello di voler sembrare il più furbo di tutti.
Vado a farmi una birra e a suonare in veranda.
Se volete scrivermi, fatelo. C’è la mail.