A Gennaio uscirà il mio nuovo album. 16 canzoni per circa 70 minuti di musica. Si chiamerà SANT’ELENA e, a differenza degli altri, questo disco è stato registrato in presa diretta dal vivo in studio con chitarra, voce e armonica in perfetta solitudine, con la lodevole eccezione di due brani. In uno ho aggiunto un riff di una dodici corde perché ci stava troppo bene e in un altro una pedal steel guitar suonata da Marco Parmiggiani, sempre per lo stesso motivo. La copertina e il libretto sono stati fatti da Corrado Ravazzini che già aveva lavorato con me curando la regia nel video de “IL CHIODO”. Le foto sono di mia moglie Cristina. L’album è stato registrato al Bunker di Rubiera il 22 Agosto e il 4 ottobre 2020 da Gabriele Riccioni e Lorenzo Iori, uscirà per la New Model Label e il produttore è Cesare Anceschi.
Sono 16 canzoni che raccontano in linea di massima alcune storie ambientate in Emilia, non necessariamente vere. All’interno del libretto ho aggiunto un piccolo glossario dei posti che vengono nominati, visto che magari se un friulano o un ligure sentono nominare “Via Ghiarola” oppure “Cadelbosco” non sanno di cosa stiamo parlando e mi sembrava carino almeno dare un piccolo cenno generale. Altri argomenti trattati nel disco sono la megalomania e la solitudine, oltre al consueto armamentario di delusioni che la vita quotidianamente ci riserva. Il carattere “locale” penso che comunque non sia un grande ostacolo, considerando quante volte gente come Springsteen (al quale, sia chiaro, non intendo paragonarmi) ci fracassi le palle con il New Jersey, per tacer di Venditti con Roma o cose del genere.
Contrariamente a quanto ci si possa aspettare in questo periodo, non è un disco nato durante i lockdown. Anzi, la canzone che dà il titolo al disco è stata scritta prima della prima ondata di Coronavirus e le altre sono state scritte nel periodo in cui era di nuovo possibile uscire; il motore che le ha fatte scrivere è stato probabilmente il fatto che si poteva tornare a fare la vita di prima e che io non ne avevo nessuna voglia. Solo un pezzo, quello di chiusura, è stato scritto durante il lockdown e sostanzialmente è un pezzo che parla di come uno dovrebbe cogliere la possibilità di “aver tempo di fare le cose che non riusciva a fare” e invece di come ci si senta svuotati, privi di senso e di direzione.
E’ un disco che è nato praticamente da solo, i pezzi venivano uno dopo l’altro a volte anche a due canzoni al giorno. Allo stesso tempo è un disco per il quale mi sembra di aver speso tantissimo dal punto di vista emotivo, tanto da farmi sentire improvvisamente vecchio e privo di senso tutto quello che ho scritto e registrato prima (MA POI TRA UN PO’ MI PASSA).
Non so ancora dire se e quando questo disco verrà portato in giro con i concerti, nessuno può dirlo. Di sicuro mi piacerebbe molto farlo, suonare dal vivo è la cosa che in questo periodo mi manca di più. Una cosa sicura è che nei prossimi concerti che riuscirò a fare, questo disco verrà suonato per intero dall’inizio alla fine ogni volta che ne avrò la possibilità. Inoltre, per un certo periodo almeno, non avrò con me le loopstation e i miei diecimila effetti a pedale che uso di solito. Sarà soltanto, come qui, una chitarra acustica, una voce, un’armonica.
Il disco verrà stampato soltanto in cd perché fare un doppio vinile richiederebbe uno sforzo economico da parte di chi mi viene a sentire che probabilmente mi lascerebbe, come diretta conseguenza, un invenduto della madonna e in questo periodo non è il caso di fare follie. Già stampare cd nel 2020 è abbastanza stupido, cerchiamo almeno di non esagerare.
Chi volesse acquistarlo può scrivermi alla solita mail (è indicata in alto a destra nel sito) e sarò ben lieto di spedirglielo. Non abbiate paura di farlo, preferisco spedirlo che dovere aspettare di suonarlo dal vivo.