INTUDEUAILD – Ricordi.

(Dico il finale del film “Into the wild”, quindi se non l’avete visto e ci tenete smettete di leggere.)

C’è una scena di “INTO THE WILD”, il film di Sean Penn sul tipo che va a vivere in mezzo ai boschi, dove il tipo che va a vivere in mezzo ai boschi e che è un tipo figlio di genitori benestanti, che vogliono che il tipo che va a vivere in mezzo ai boschi faccia l’università e poi si trovi un lavoro come si deve invece di andare a vivere in mezzo ai boschi, dicevo c’è una scena dove il tipo abbandona tutto e si dedica al vagabondaggio per prepararsi meglio ad andare in mezzo ai boschi. C’è una scena dove lui brucia dei soldi. Prende delle banconote e le brucia. E poi inizia a girare a caso, scroccando da dormire e da mangiare, che tanto tutti gli vogliono bene. Trova un paio di fricchettoni che lo ospitano e gli vogliono bene, trova una strafiga che casualmente gliela molla lì, anche perché nel film lui è uno strafigo pure lui.

Non è che il tipo va dai fricchettoni con quella mazzetta di banconote e gliele allunga dicendo “Tutti amici”. No. Le brucia. Così. Un simbolismo da Mallarmé alla quarta pinta di Guinness.

Poi il tipo, che per tutto il tempo è stato nella “società civile” a farsi i cazzi suoi che tanto il mondo andava avanti e lui si poteva attaccare alla mammella di qualcuno quando gli pareva (anche a quella della strafiga), ad un certo punto va finalmente nei boschi. A contatto con la natura aperta, lui e la natura da soli. Into the wild.

Il tipo dura due ore, in mezzo alla natura. Ammazza un animalazzo gigante ma non sa come conservarlo e quindi spreca tutto quel ben di Dio. Poi mangia delle bacche che non sa essere velenose e schiatta. Perché con la natura non si scherza, la natura lo sa benissimo quando la tua è una velleità e comunque anche se non lo sa non è che gliene frega niente. La natura non è madre, è matrigna. Ed è anche un poco zoccola.

Usciti dal cinema, ricordo alcune frasi sentite a mezz’orecchia su “La bellezza della natura” sugli “spazi sconfinati”, su “Ma però deve essere bello vivere così”, con quello sguardo trasognato di chi tanto poi torna a casa sua, in città. Dove accende il computer, la tv, la lavastoviglie, la lavatrice, il forno a microonde. Che son cose fighissime, sia chiaro. Infatti una volta arrivati a casa rimane giusto la colonna sonora di Eddie Vedder.

Il tipo che voleva andare nei boschi invece, alla fine si vede la foto vera del tipo che è andato a morire nei boschi.

Bel coglione.