Siamo con la macchina carica, pronti per partire e tornare verso casa. Fuori dalla porta dell’appartamento arriva un cane. E’ un cane nero, vecchio (ha la pelle delle giunture delle zampe screpolatissima) e stanco. Un bel cagnone vecchio, docilissimo. Si sdraia e dà la zampina sottomesso, come fa la Lucinda. Gli sorridiamo e gli facciamo delle coccole, poi iniziamo a chiederci di chi cazzo sia ‘sto cane. Non è dei tipi di fianco, non è di quegli altri tedeschi, non è della coppia di Bergamo… Iniziamo a preoccuparci, siamo in aperta campagna e ci sono alcune case non troppo lontane dalla nostra, ma vai tu a sapere se il cane sta vagando nella campagna in mezzo agli uliveti. La Lucinda fa subito amicizia e, con nostra ENORME sorpresa, anche Poldo che di solito coi maschi abbaia a nastro e ringhia. Vediamo che è bello grasso, quindi non è da molto che cammina, ma iniziamo comunque a preoccuparci. Arriviamo ad una casa di fianco, dopo un quarto d’ora un po’ concitato.
“Sapete di chi sia un cane nero, grosso, mansueto che…”
“Ma sì. E’ BIRILLO, il cane di Gino Paoli. E’ abituato a girare, state tranquilli”
Ho avuto Gino Paoli vicino di casa una settimana e non lo sapevo. Continuiamo a dirci che Poldo si dava un tono signorile per non farmi fare brutta figura a livello cantautoriale. Ci immaginavamo il dialogo mentre tornavamo a casa “Si, anche il mio padrone canta, domani ha un concerto, adesso deve uscire il disco nuovo…”