Mia madre (si, proprio quella che si metteva alla finestra a urlare) una volta quando ero piccolino mi porto con sè a votare. Non capivo cosa dovesse votare, lei mi spiego che erano le elezioni, che si andava a votare chi governava il paese, che c’erano i partiti e che ogni tanto c’era un giorno che dovevi andare a votare. Quindi prendemmo la macchina e andammo. Io non potevo votare, mi spiegò. Non avevo ancora 18 anni. Quando avrei avuto 18 anni avrei potuto votare anche io. Arrivati al seggio elettorale aspettammo in fila, poi ad un certo punto mia madre (proprio quella che si metteva alla finestra a urlare) mi disse che dovevo aspettarla lì (immaginatevi una panchina con un carabiniere) che quando si votava si votava da soli, non si poteva entrare in due. Lei entrò e due minuti dopo ce ne andammo. Io, mentre aspettavo, avevo dato una guardata a tutti i simboli dei partiti con le liste appese ai muri e così quando mia madre (si, proprio quella che si metteva alla finestra a urlare) uscì le chiesi subito, ad alta voce come fanno i bambini “Mamma, chi hai votato?”. Il modo in cui rispose me lo ricorderò sempre. Mi disse “Shhhh. Il voto è segreto.”
Nel corso degli anni, a parte brevi periodi di infervoramento che penso siano fisiologici (alle elezioni del 1994 quando vidi il coso “scendere in campo” persi la testa, lo ammetto. Niente ti rende forte un’idea come un nemico. Ci ho fatto pure una canzone sopra, per fare ammenda) uno dei più grandi complimenti che mi son sentito fare è stato “Ma te per chi voti? Perché non l’ho mica capito”, cosa che mi viene ripetuta sempre più spesso in periodo elettorale e della quale mi vanto pure un poco, perché la vanità è un difetto che chi monta su un palco ha in un qualche cromosoma, probabilmente. A questa domanda io in genere rispondo come mi rispose mia madre. “Il voto è segreto” cari miei.
Ecco, invito tutti quelli che cominciano a stra-fracassarmi il cazzo (scusa mamma, lo sai che dico le parolacce) con le tribune elettorali da bar, oggi estese anche sui socialcosi in discussioni e liti più sterili di una garza in un ospedale, di piantarla e di tenere la bocca chiusa. Il voto è segreto e se non siete capaci di mantenere un segreto, allora di voi non ci si può fidare granché.