“Consigliere confessa: sono gay” era il titolo che appariva qualche giorno fa su una di quelle belle locandine che ornano le edicole qui a Rubiera. Non ci si fa più caso ormai, non sembra più una cosa così grave, ma non è certo una bella cosa. Anzi, è una vergogna. Una vergogna bella e buona, secondo me.
Che avete capito? Non sto parlando di essere omosessuali. Se ci siete cascati, anzi, forse avete pure voi un problemino, sotto sotto.
Sto parlando di usare il verbo “confessare” in simili frangenti. In genere qualcuno che CONFESSA è qualcuno che ha fatto qualcosa di male che decise di scaricarsi la coscienza e stare in pace con essa. Un ladro, un assassino, un criminale in genere. Oppure uno che ha fatto un qualche torto ad un parente o ad un amico e non ci dorme la notte. La confessione presume che ci sia un COLPEVOLE. E come punto secondo presume che il colpevole L’ABBIA FATTA FRANCA.
Ma un gay, di cosa è colpevole? Non siamo nel 1800 e nemmeno nel 1967.
Si, nel 1967 essere omosessuali era un reato in un paese che vi lascio indovinare. L’iran? L’Arabia Saudita? Il Guatemala? Sbagliato. Era l’INGHILTERRA che proprio quell’anno abolì il reato di omosessualità. Incredibile? Beh, in Francia ci rimase fino al 1981. Siete caduti dalla sedia? No? Possiamo continuare.
Oggi essere omosessuale (per fortuna) è soltanto una scelta di gusto e come tale dovrebbe venire presa. Una cosa come scegliere i gusti del gelato (ok, cominciamo con le battutine) quando andate a cercare un poco di fresco in estate.
Vi immaginate un titolo di giornale “CONSIGLIERE CONFESSA: ADORO IL CIOCCOLATO” e nell’occhiello “Ha confessato che nelle vasche cioccolato-limone-fragola ha sempre cercato di fare lui le porzioni soltanto per il suo amore per il cacao: panico tra i familiari”. Ve lo immaginate?
E in effetti la cosa che fa riflettere non è tanto il verbo “confessare”. E’ il fatto che un giornale debba farci un titolo. Questo fa sì che implicitamente sia una cosa importante, una cosa che FA DIFFERENZA.
Voglio dire: Io conosco alcuni omosessuali. Non li ho mai visti rincorrermi con un preservativo in mano alla ricerca del mio buco del culo. Tantomeno le donne le ho viste con la lingua fuori alla ricerca di grandi labbra da spatolare intensamente en plein air davanti a tutti. Ed in effetti, non ho mai visto nemmeno gli eterosessuali farlo. Son cose che si fanno, generalmente, in privato. Altrimenti siete degli attori porno.
Ricapitolando, cari giornalisti locali del cazzo: Quando uno dice di essere omosessuale, non CONFESSA. Al limite “dichiara”. E in secondo punto, quando uno dichiara di essere omosessuale, onestamente non me ne frega una benemerita. Se siete ossessionati dal sapere queste cose, probabilmente siete VOI ad avere un problema con il sesso.
(E per quelli che sostengono che l’omosessualità sia contro natura, non mi interessa se sia vero o no. Gli antibiotici sono contro natura. Dunque, ora che smetterete di prenderli, alla prima infezione intestinale o alla prima bronchite come si deve avremo finalmente risolto il problema delle teste di cazzo in eccesso sul pianeta terra?)