Tra noi che suoniamo l’invidia c’è sempre stata. Ed è una “brutta bestia”, come dice il proverbio e come disse Max Collini degli Offlaga quando nel brano “Tono metallico standard” diceva dietro a sé stesso e al suo atteggiamento mentre la grande maggioranza credeva stesse dicendo dietro a Luca G., ma come dice un altro detto molto noto “Quando il dito indica la luna e il tuo buco del culo è sulla luna, il dito il più delle volte è un missile. Quindi preparati, che siamo solo ai preliminari e ti farà un male cane”.
Quando è stato il momento in cui abbiamo scoperto che era molto comodo dire che era tutta invidia?
Ci dicono che facciamo canzoni tutte ugualie noi diciamo che è tutta invidia.
Ci dicono che le nostre canzoni fanno schifo e noi diciamo che è tutta invidia.
Ci dicono che non sappiamo suonare e noi diciamo che è tutta invidia.
Ci dicono che i nostri testi sono superficiali e banali e noi diciamo che è tutta invidia.
Ci dicono che i nostri brani non hanno dinamica e noi diciamo che è tutta invidia.
Ci dicono che facciamo cagare e diciamo che è tutta invidia.
Ci dicono che puzziamo e diciamo che è tutta invidia.
L’invidia oggi è un poco come quando Goldrake diceva “Alabarda spaziale” oppure Daitarn 3 diceva “E ora, con l’aiuto del sole…”
I meglio sono quelli che dicono “Non vorrei che fosse invidia”, che tradotto significa “VORREI CHE FOSSE INVIDIA”.
Il meglio del meglio sono quelli che credono che sia l’insalata belga.
Ma non vorrei che fosse indivia.