Quando ero piccolo piccolo ci insegnarono che l’unità d’Italia era una cosa importante e Garibaldi era un eroe, perchè l’Italia era la “Patria”, con la “P” maiuscola.
Poi, crescendo, ci dividemmo in quelli che della “patria” non gliene importava un granché e quindi la P diventò minuscola, a parte quando giocava la nazionale…e in quelli che invece la “Patria” era come la mamma (con la “m” come volete che tanto di mamma ce n’è una sola).
Quelli che…la “Patria” con la “P” maiuscola…in genere erano di destra.
“Fascisti” li si chiamava ancora, poi “missini” che non capivamo cosa volesse dire ma si diceva così per non offendere, un poco come si diceva “squillo” e “passeggiatrici” alle puttane perché così lo potevi dire in mezzo alla gente senza che nessuno urlasse.
Quando ho fatto il militare ho giurato che ero pronto a morire per la patria. Mica ci credevo, però quando sei lì non è che stai a sottilizzare, tanto lo sai che mentre urli “Lo giuro!” stai pensando “Dai che vado a casa in permesso”.
A proposito: Quando incontrate uno che vi dice che lui ha urlato “L’HO DURO” o cose del genere, sappiate che quello lì è quello che ha urlato “LO GIURO” più forte degli altri, perché così se qualcuno faceva il furbo non venivano a cercare lui. E’ un coniglio con un vestito da spaccone di seconda mano. Se tu che leggi sei donna e vai a letto con uno così, se poi ti cresce un figlio stupido non ti lamentare troppo, ok?
Comunque, durante il militare era pieno di destrorsi, soprattutto tra i militari di carriera. “La Patria” era chiaramente una cosa nostalgica, una cosa di “quando c’era lui” eccetera eccetera. Quelli che facevano quei discorsi lì sembravano anche un po’ poco normali, ai miei occhi.
Poi è arrivata la Lega Nord al governo, proprio mentre facevo il servizio militare. Pian piano a destra c’era chi la patria la voleva tagliare in due, chi avrebbe messo un muro a Roma, poi a Firenze, poi a Bologna, poi a Mantova, poi a Milano, finisce che oramai si fa il principato di Como e Varese.
A quel punto, quatta quatta, la sinistra (alla quale della patria non è mai fregato granché) ha cominciato a dire che l’Italia era una e indivisibile, che la costituzione…, che il senso dello stato…e un bel giorno ci siamo trovati che la “patria” era un concetto di sinistra. I destroidi ci sono anche rimasti male, poveretti. Hanno dormito un attimo ed ecco che si sono trovati la loro “Patria” in mano ad una accozzaglia che vuole il matrimonio omosessuale, la droga libera e altre cose meravigliose che però io con la sinistra al governo non ho mai visto ma sarà un problema di diottrie.
L’appropriazione indebita del concetto di “Patria” (ora con la P maiuscola) si è consumata definitivamente un anno esatto fa, il 17 Marzo.
E’ infatti stato celebrato con monumenti erti per l’occasione, discorsoni, parate, il 150esimo compleanno della nostra patria. In molti sono persino stati a casa da lavorare. Celebrazioni dovunque. Di colpo tutti sapevano che il 17 Marzo era il compleanno dell’Italia.
Io no, lo avevo imparato qualche giorno prima. Non ricordo neanche da chi. Credo in farmacia.
Sapevo l’anno, il 1861 che a scuola mi avevano fatto una testa tanta. Ma il giorno sinceramente no, non gliene era mai fregato niente a nessuno. Mi ero un poco stupito che tutti conoscessero il giorno ma secondo me qualcuno faceva il saputello, quello che a lui dice che gli importa una cosa ma in realtà…ci siamo capiti.
Quest’anno il 17 Marzo è caduto di Sabato. Niente giorno di festività. E’ sabato sera. NESSUNO ha ritenuto di festeggiare o segnalare su giornali o sui socialcosi che la nostra Patria compie 151 anni. Ho capito che non è cifra tonda, ma provate a non regalare niente ad un bambino per il suo 6° compleanno e poi vediamo come vi riduce la casa, il bastardo. Ho reso l’idea?
Quest’anno è tutto un proliferare di feste di San Patrizio, il patrono IRLANDESE.
Si sa, è sabato, una scusa per andare fuori a bere non si spreca mai. In fondo basta girare la bandiera, magari dopo averla lavata a 90 gradi per sbaglio l’anno scorso e il rosso si è sbiadito et voilà…
Cari amici destrorsi, la “patria” sta dormendo, è in fase di stallo. Riprendetevela ora, costa solo la fatica di portarsela via.
In fondo le cose cambiano. Una volta, se il 31 di Ottobre un bambino andava solo per la città la mamma gli diceva di “non accettare caramelle dagli sconosciuti”.
Oggi vestiamo i nostri figli e li accompagnamo a suonare il campanello di emeriti sconosciuti. E se non gliele dai, le caramelle, si incazzano pure.
(Stasera suono al WOODRUF’S IRISH PUB DI FORMIGINE (MO) per la FESTA DI SAN PATRIZIO. Intervenite numerosi. Buon compleanno, Italia.)